Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Blog

Addio Giuseppe Turani, se ne va un pezzo del giornalismo economico

ANSA
ANSA 

La scomparsa di Giuseppe Turani è l’occasione per far riflettere persone che hanno lavorato a lungo con lui, come sono stato io, ma anche i lettori, sulle caratteristiche della sua cifra stilistica con lo scopo di analizzare la “lezione” giornalistica, se ve n’è una, che si può trarre dal suo modo di scrivere.

La prima cosa che mi colpì quando entrai in contatto con lui era la facilità con cui scriveva. Se il giornale doveva chiudere alle 20, e noi sudavamo freddo perché erano già le 18 e avevamo davanti a noi due pagine bianche, lui riusciva in un’ora a buttar giù di getto un intero paginone, roba da 300 righe. Nessuno di noi capiva come si potesse scrivere di finanza, una materia spesso intricata e complessa, a volte per iniziati, in maniera così rapida. Ma questo è un aspetto secondario, tutto sommato.

L’elemento di vera novità era l’uso di una scrittura molto semplice, immediata, senza fronzoli o barocchismi. Questa era una novità per vari motivi. Il primo è che nel giornalismo molti si sentono spesso quasi degli scrittori e amano infarcire i loro testi di parole complesse, certo non di uso comune, e di ardite metafore e non di rado di circonlocuzioni. Lo scopo di questo tipo di giornalisti è di mostrare a chi legge di avere un ampio bagaglio culturale e di saper usare la scrittura quasi come se fossero dei romanzieri. La controindicazione di questo tipo di giornalismo, “letterario” lo definirei, è di scrivere soltanto per chi quella cultura ce l’ha già, ma non per il lettore medio.

Ecco, Turani aveva invece inventato un modo semplice, colloquiale, di spiegare cose estremamente complesse. L’immagine che mi veniva in mente quando leggevo i suoi pezzi era di lui seduto al bar con degli amici a cui raccontava cos’era successo un certo giorno nella finanza o nella new economy, uno dei suoi più recenti pallini, quando ancora questa era agli inizi e nessuno capiva nulla di banda larga, di 3 o 4G e di fibra ottica. Era davvero straordinaria la sua capacità di ridurre ai minimi termini questioni molto intricate e di renderle accessibili a tutti. So per esperienza che persone senza alcuna conoscenza specifica ma soltanto con un minimo di cultura di base capivano finalmente queste cose.

L’altra straordinaria capacità di Turani era quella di concentrarsi sulle “storie”, sulle “facce” come ci ricordava spesso. Insomma, partiva dal presupposto che per spiegare un fatto o un problema, si dovesse cominciare dai personaggi, dalla loro lotta per avere successo e sconfiggere gli altri, dalle guerre sotterranee per il potere o per vedere la propria visione vincente.

Questi due elementi - chiarezza e semplicità nella scrittura e capacità di raccontare storie - così ben mescolati in lui, sono il vero portato della sua cifra stilistica. Da questo punto di vista la sua lezione resta interessante per chiunque svolga già o voglia svolgere il mestiere di giornalista.

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione